Entra in vigore da oggi, 6 aprile 2018, l’art.570 bis del codice penale. I padri, separati o divorziati, che non pagano l’assegno di mantenimento rischiano fino a un anno di carcere o una multa fino a 1.032 euro.
Una regola che è stata inserita nel decreto legislativo 21 del 2018 sulla riforma del riordinamento penitenziario dal governo dimissionario. La legge si applica se l’assegno non viene corrisposto “il reato può essere compiuto da un coniuge e quindi ha chiaramente indicato che viene sanzionato solo il mancato pagamento dell’assegno per il mantenimento dei figli dei genitori coniugati”.
Violazione degli obblighi di Assistenza familiare.
Questa nuova norma segue l’attuale articolo 570 del codice penale, nel quale si individuano tre diverse ipotesi di reato:
- a) l’abbandono del domicilio domestico ovvero altro comportamento contrario all’ordine e alla morale delle famiglie che abbia avuto per risultato la violazione degli obblighi di assistenza relativi alla responsabilità genitoriale (cfr. Cass. n. 26037/2004);
- b) la malversazione o dilapidazione dei beni del figlio minore o del coniuge;
- c) la mancata somministrazione dei mezzi di sussistenza.
Tale articolo però andava, secondo i giudici, rivisto e rimaneggiato perché risultavano ambigue alcune parti.
Il nuovo articolo: 570 bis.
Con il decreto n.21/2018 si introduce quindi il nuovo articolo 570 bis, che interviene per eliminare le difficoltà interpretative contenute nel precedente. Il 570 bis si occupa in particolare di “Violazione degli obblighi di assistenza familiare in caso di separazione o di scioglimento del matrimonio“.
Art. 570-bis c.p. Violazione degli obblighi di assistenza familiare in caso di separazione o di scioglimento del matrimonio.
Le pene previste dall’articolo 570 si applicano al coniuge che si sottrae all’obbligo di corresponsione di ogni tipologia di assegno dovuto in caso di scioglimento, di cessazione degli effetti civili o di nullità del matrimonio ovvero viola gli obblighi di natura economica in materia di separazione dei coniugi e di affidamento condiviso dei figli.
Chi non paga non andrà subito in carcere ma la nuova legge serve come forte ammonimento.
Il carcere può essere previsto dopo varie sentenze e il reiterarsi della violazione degli obblighi familiari da parte di un coniuge.
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