Quante volte ci è capitato di ammettere “è un periodo stressante, non ce la faccio più!”? Magari tornando a casa dal lavoro dove stiamo vivendo un periodo di consegne pressanti, straordinari reiterati, insufficenza di personale, comportamenti dei colleghi o del capo.
Dal 2018 possiamo chiedere un indennizzo INAIL per le situazioni di stress da lavoro. Una svolta questa che cambia notevolmente il concetto di “malessere” non legandolo più soltanto a fattori prettamente fisici ma anche a quelli psicologici. Il cambiamento arriva dall’ordinanza n. 5066/2018 della Cassazione che si espressa su un caso in particolare concedendo tale indennizzo.
IL CASO
Il caso in questione vede protagonista una dipendente che, costretta a svolgere un ingente numero di straordinari consecutivi, accusa disturbi da ansia e depressione. La donna che ha presentato la richiesta, si era vista rifiutare in un primo momento, l’indennizzo INAIL. La Corte d’Appello infatti, pur riconoscendo lo stato della lavoratrice, non aveva concesso tale indennizzo perché i disturbi dell’adattamento con conseguente ansia e depressione, non rientravano nei tabellari delle malattie citate per tale risarcimento.
A ribaltare la sentenza è stata la Corte di Cassazione, che ha slegato l’indennizzabilità della malattia dalla presenza o meno della stessa nelle tabelle:
«Ogni forma di terapia conseguenza di un’attività lavorativa è assicurata dall’istituto, anche se non compresa tra le malattie tabellate o tra i rischi tabellati»
COME SI OTTIENE L’INDENNIZZO?
Il lavoratore deve provare la correlazione tra i disturbi da stress e la situazione di lavoro in quanto è fondamentale che la diagnosi preveda una malattia per causa di lavoro.
L’INAIL deve pagare anche i gravi disturbi dell’adattamento con ansia e depressione contratti a causa dello stress lavorativo dovuto a un numero elevatissimo di ore di lavoro straordinario.
QUALI SONO I DISTURBI DA STRESS PIU’ COMUNI?
In particolare, nel caso di una situazione lavorativa stressante, i disturbi da stess più comuni sono legati a Disturbi dell’adattamento (AD, Adjustment Disorders). Si presentano in situazioni o contesti difficili da gestire come la fine di una relazione amorosa, la perdita del lavoro, un tracollo finanziario, ritmi troppo pressanti per un periodo prolungato di oltre 5/6 mesi.
Chi soffre di AD manifesta un umore depresso, tristezza, preoccupazione, ansia, insonnia, bassi livelli di concentrazione e una marcata compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo, scolastico o in altre aree importanti della vita
Nei Disturbi dell’Adattamento:
- Si verifica una situazione nella quale il soggetto non vede una “luce in fondo al tunnel”. Con conseguenti disturbi del sonno, preoccupazione, ansia, perfino eruzioni cutanee.
- Si riscontrano alti livelli di sofferenza, che sono sproporzionati rispetto alla gravità/intensità dell’evento stressante;
- I sintomi si manifestano entro i 3 mesi dall’esposizione all’evento stressante;
- I sintomi non persistono per più di 6 mesi dall’evento stressante o dal superamento delle sue conseguenze
(Fonte APA).