Buon giorno dallo Studio Rosaria Stefano,
oggi affrontiamo il tema dei Bamboccioni o meglio del diritto dei figli maggiorenni al mantenimento. Si sa che in tempo di crisi (che dura ormai da svariati anni) la ricerca di un’occupazione ha subito di certo variazioni e l’inserimento nel mondo del lavoro è sicuramente più complesso.
Da qui, si evidenzia un problema relativo alle famiglie che spesso, diventano veri e propri ammortizzatori sociali, accogliendo e mantenendo i propri figli anche molti anni dopo il raggiungimento della maggiore età.
Quando il figlio perde il diritto di vivere con i genitori?
In generale il figlio maggiorenne perde il diritto al mantenimento non solo quando è in grado di provvedere al proprio fabbisogno perche ha intrapreso un’attività autonoma o è stato assunto da un’ente/azienda. Il diritto al mantenimento decade anche quando lo stesso è stato posto nelle condizioni di provvedere al suo mantenimento, entrando nell’età adulta e per pigrizia o mancanza di volontà, abbia deciso di non attivarsi in tal senso.
A tal proposito il tribunale di Milano ha affermato che «oltre la soglia dei 34 anni, lo stato di non occupazione del figlio maggiorenne non può più essere considerato quale elemento ai fini del mantenimento, dovendosi ritenere che, da quel momento in poi, il figlio stesso può, semmai, avanzare le pretese riconosciute all’adulto (vedi regime degli alimenti)»
In sostanza, c’è un limite oltre il quale i figli non possono più accampare diritti o pretendere di essere mantenuti dai genitori.
E se il figlio perde il lavoro? Può tornare da Mamma e Papà?
Non esiste un obbligo del genitore verso il figlio privo di redditi ma adulto di garantirgli il diritto di tornare a vivere nella casa del genitore contro la sua volontà. Resta comunque salvo il diritto agli alimenti, dimostrando il grave stato di bisogno.
In sostanza, per la legge, una volta acquisita l’indipendenza economica ed “usciti di casa” il diritto di mantenimento è perso per sempre. Il figlio in difficoltà può chiedere gli alimenti dopo aver comprovato la sua reale necessità.
Italiani Bamboccioni?
Sì, secondo i dati di Eurostat. I giovani italiani sono tra i più resistenti in Europa a lasciare la casa familiare: il 65,4% dei giovani italiani tra i 18 e i 34 anni vive con almeno un genitore.
I giovani Italiani escono di casa in media intorno ai 30 anni di età, la media europea è di 26 anni circa. Ci sono paesi in cui questa media scende ai 20 anni (Svezia) ai 21 (Finlandia e Danimarca).
Ma anche paesi che ci “battono” : a Malta, in Slovacchia e Croazia i giovani lasciano il nido a 32 anni circa.