Legge Merlin al centro della campagna elettorale: stumentalizzazione o giusta discussione?
Un tema molto discusso in questo momento, quello della liberalizzazione della prostituzione.
La destra si dimostra favorevole con dichiarazioni come quelle di Salvini: “Fare l’amore fa bene, drogarsi no. Per questo sì a controllo dello Stato su prostituzione e no a liberalizzazione” che si contrappongono a quelle della sinistra, come afferma Fabrizia Giuliani del PD: “Sull’idea delle ‘case chiuse’ Salvini se ne faccia una ragione: il nostro Paese, per fortuna, non tornerà mai indietro. Noi non consentiremo mai politiche che farebbero felici i trafficanti di esseri umani.”.
La Chiesa, è ovviamente contraria alla riapertura delle case chiuse e Don Benzi su Twitter parla di “Tratta di Umani”, ammonendo la question in modo feroce.
La legge.
La legge Merlin abolisce la regolamentazione della prostituzione in Italia e, di conseguenza, porta alla chiusura delle “case chiuse”. L’intento è quello di contrastare lo sfruttamento delle prostitute. La legge n.75 entra in vigore dal 1958. A volerla fortemente e l’allora senatrice Lina Merlin. La bozza della legge era pronta sin dal 1948 ma, a causa di innumerevoli controversie, enra in vigore ben 10 anni dopo.
Ecco i primi 2 artiocoli della legge Merlin:
Articolo 1
È vietato l’esercizio di case di prostituzione nel territorio dello Stato e nei territori sottoposti all’amministrazione di autorità italiane.
Articolo 2
Le case, i quartieri e qualsiasi altro luogo chiuso, dove si esercita la prostituzione, dichiarati locali di meretricio a sensi dell’art. 190 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, approvato con R.D. 18 giugno 1931, n. 773 , e delle successive modificazioni, dovranno essere chiusi entro sei mesi dall’entrata in vigore della presente legge.
Il testo completo si trova qui
Perché si ritorna a parlare della legge 60 anni dopo?
Si sa, in periodo di campagna elettorale si cerca di riaprire sempre il dibattito su punti che potrebbero giocare a favore del candidato di turno. La proposta di abrogazione della legge però, non è così nuova nel nostro Paese. Già nel 2015 la senatrice Spillabotti, proponeva di adibire alcune zone della città alla prostituzione, mentre l’entrata del movimento 5 stelle aveva visto la messa online della piattaforma Russeau nella quale si chiedeva agli utenti di votare pro o contro la legalizzazione della prostituzione. Così Ignazio Marino, durante il suo mandato aveva proposto di adibire alcune zone dell’Eur di Roma alla pratica legalizzata del mestiere più antico del mondo, incorrendo però nelle furie del Vaticano e rischiando di far passare il Campidoglio come incostituzionale. Poi nel 2016 la proposta ritorna in auge con Antonio Razzi, di Forza Italia e per finire, l’attuale campagna politica di Vittorio Sgarbi prevede nuovamente l’abolizione delle case chiuse. Certo è che se si guarda a molti paesi europei come L’Olanda, la Germania, La Svizzera e la Grecia, si nota subito come la regolamentazione della prostituzione costituisca addirittura un’attrazione turistica e un buon modo (a detta dei loro governi) di debellare le malattie sessualmente trasmissibili. Il tema è di certo scottante… voi cosa ne pensate?