Assegno Divorzile: Il suo ammontare non è più legato al tenore di vita matrimoniale ma alle effettive necessità del richiedente.
Buon pomeriggio lettori del blog dello Studio Rosaria Stefano, oggi affrontiamo il tema della valutazione dell’indipendenza economica del coniuge che richiede l’assegno. Tale assegno va adattato alle condizioni sociali e alle esigenze familiari e la risposta può variare di caso in caso. Se fino a qualche tempo fa, la cifra disposta in favore del coniuge richiedente teneva conto del tenore di vita durante il matrimonio, adesso si passa ad una valutazione ad Hoc dove si definisce caso per caso l’effettiva necessità del richiedente.
La vicenda.
Maria Rossi, lavoratrice con contratto a termine presso un’organizzazione internazionale, richiede al coniuge Bruno Bianchi, medico neurochirurgo di fama mondiale, l’assegno divorzile.
Il Tribunale di Roma, riconosce l’erogazione di tale assegno adattandolo alle esigenze della donna e cioè, in base alla necessità di mantenere un’abitazione dignitosa e prevedendo le condizioni legati all’incertezza del contratto di lavoro.
Il quesito che si pone.
Sulla base di quali parametri si valuta adesso la condizione del richiedente? Come si può stabilire l’effettiva necessità di vita di una persona?
Un tema che vede una svolta dopo 27 anni. Con la sentenza della Cassazione del 10 maggio 2017, n. 11504, si supera l’orientamento sul mantenimento che collegava la misura dell’assegno in favore del coniuge debole al parametro del tenore di vita matrimoniale.
Cerchiamo di capire come si è svolta la vicenda.
Da un’analisi del reddito di Maria Rossi, emerge un introito annuo di c.ca 35.000 €. Il Tribunale definisce quindi la signora Rossi come economicamente indipendente. Ma c’è un però, anzi, ce ne sono diversi. Da un’osservazione più profonda della “Storia Matrimoniale” della coppia, emerge che Maria ha contribuito all’affermazione e alla costruzione della brillante carriera del marito: ha lasciato in un frangente della sua vita, un contratto a tempo indeterminato per trasferirsi in Francia per il lavoro di lui. Ha intessuto insieme al marito una serie di relazioni sociali che lo hanno portato a conoscere “le persone giuste” per fare il salto della sua carriera. In ultimo, Maria e Bruno vivevano insieme in un lussuoso appartamento situato nel centro della città, acquistato da Bruno e intestato a Maria, nel quale Maria però non abita più.
Alla luce di questi fatti, il Tribunale ha disposto alla signora Rossi, il pagamento mensile di 1.600,00 €, sulla base della sua incertezza lavorativa e sulla reale esigenza di garantirsi un’abitazione in linea con il suo ruolo sociale.
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